CORRIERE della SERA
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2009-06-24
quasi 29 mila non ammessi
Maturità al via per 500 mila
Toto-tema: Dante, Obama e la crisi
Giovedì si parte con la prova di italiano. In Rete gli studenti si confrontano sulle possibili tracce
MILANO - Sono circa 500mila gli studenti che parteciperanno agli esami di Stato della scuola superiore che inizieranno giovedì 25 giugno con la prova scritta di italiano. Le commissioni e i presidenti di commissione al lavoro saranno circa 13mila e 42mila, invece, saranno i commissari esterni. Lo rende noto il ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca. Secondo le prime stime, sono quasi 29 mila - una cifra ben più sostanziosa rispetto a quelle registrate negli anno passati - i ragazzi che non sono stati ammessi. Lo scorso anno furono circa 22mila.
SUL WEB - E proprio in attesa della prima prova, come ogni anno gli studenti si confrontano in Rete. Cercando di indovinare quali argomenti di attualità o quali autori potrebbero uscire all'esame. Ne discutono tra di loro, insieme ai professori e - ad esempio - sul forum di Studenti.it. Per quanto riguarda l'analisi del testo, gli studenti si dividono su Dante: da un lato alcuni sostengono che non può uscire perché negli ultimi anni è stato utilizzato troppo spesso; mentre dall'altro alcuni ritengono che Dante potrebbe essere riproposto, con un'analisi del Paradiso o dell'Inferno. Molti studenti si aspettano un autore del Novecento: tra i nomi più diffusi, troviamo Calvino, Svevo, Moravia, Eco, Pirandello, Pavese, Ungaretti, Saba, Primo Levi e il tema della "Memoria", Quasimodo. Ma c'è chi ipotizza i classici: Manzoni, Leopardi, Pascoli. Tra gli argomenti di attualità, ci si aspetta una traccia sulla crisi economica mondiale, paragonata alla crisi del '29. Oppure l'elezione di Barack Obama come presidente degli Stati Uniti d'America, che può essere lo spunto per affrontare il tema dei diritti umani o quello del razzismo.
ATTUALITA' - E ancora: la riforma della scuola italiana e la contestazione degli studenti; la guerra in Medioriente e il conflitto israelo-palestinese; le correnti migratorie e l'immigrazione clandestina; l'eutanasia e il diritto alla vita, con riferimenti al caso di Eluana Englaro; la donna e le difficoltà nella società di oggi; l'esperimento di Ginevra. E sono numerosi gli anniversari che ricorrono nel 2009: 20 anni dalla caduta del Muro di Berlino; 100 anni dal conferimento del Premio Nobel per la fisica a Guglielmo Marconi; 40 anni dai primi passi dell'uomo sulla Luna; 100 anni dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo; 200 anni dalla nascita di Darwin e 150 anni dalla pubblicazione del testo sull'evoluzione della specie; 60 anni dalla realizzazione della Costituzione italiana; 150 anni dalla nascita di Puccini; 20 anni dalla nascita del web; 500 anni dalle prime osservazioni di Galileo Galilei e dalla pubblicazione del Sidereus Nuncius; 10 anni dalla nascita dell'Euro; 40 anni dalla strage di Piazza Fontana; 80 anni dai Patti Lateranensi.
24 giugno 2009
Promossi "per buona condotta". Ma aumentano i non ammessi: 28mila
Il voto nel comportamento ha aiutato gli studenti ad alzare le medie. Si abbassa il "credito" per l'esame
Con i maturandi la condotta è stata buona, nel senso che ha aiutato, ha fatto media. Il sei richiesto è stato raggiunto, con quel minimo di educazione tenuta in classe. Il ministero dell’istruzione, quest’anno, ha fatto deciso di monitorare tutte le fasi dell’Esame di Stato, dall’ammissione ai voti finali. Per il momento, ha comunicato alla stampa (lunedì, con una celerità mai vista prima) il dato riguardante l’ammissione, alla maturità e alle altre classi intermedie della scuola superiore. Certo, il dato si riferisce a solo il 10 per cento degli istituti italiani, ma è comunque un segnale che, se venisse confermato, indicherebbe più bocciati, più non ammessi, più rigore (fortemente annunciato dalla ministra Mariastella Gelmini). E cosa dice il sondaggio del ministero? Il tasso di non ammissione registrato all'inizio della rilevazione è quantificato in circa il 6 per cento, 28 mila studenti in meno rispetto allo scorso anno. Dovevano essere quasi mezzo milione, per la precisione 497.890, i maturandi, compresi i 25.549 candidati esterni (i privatisti) che, secondo le attuali norme, accedono quasi tutti direttamente all'esame senza cioè l’esame preliminare. Ma sono appunto di meno. Quanti con precisione, i dati del Miur non lo dicono. Ma la cifra del 6% in più dei non ammessi è un dato, oltre che provvisorio, da leggere senza il numero dei ritirati (studenti che non hanno più frequentato da alcuni mesi). Ci sono comunque le realtà controtendenza, come Milano per esempio. Se si prende un campione dello stesso "peso" (il 10 per cento tra licei e istituti cittadini), emerge che il numero dei non ammessi è sempre "il solito", grazie appunto alla condotta. In attesa di un monitoraggio più preciso, rimane il segnale del ministero: la severità mette il segno positivo davanti.
VOTI PIU’ BASSI - Quello che potrebbe essersi abbassato è il credito, la "dote" che lo studente porta all’esame per sintetizzare la sua carriera scolastica. Sempre dal sondaggio senza pretese fatto in alcune scuole milanesi, emerge che il credito complessivo medio è pari a 13,2 (bassino, se fosse confermato) per giunta su un totale di 25 punti e non più di venti come fino allo scorso anno. Nel 2007/08 gli studenti hanno ottenuto un credito complessivo medio pari a 14,2.
MA CHI INSEGNA LA BUONA CONDOTTA? - Ogni scuola ha stilato regolamenti e predisposto criteri per attribuire il voto di condotta, ma il problema è: quando la scuola insegna la buona condotta e, soprattutto, quando spiega allo studente cos’è la buona condotta. Un comportamento (corretto in ogni spazio della scuola), ma non solo; la condotta è un metodo di apprendimento, basato sulla disponibilità ad ascoltare, a prendere appunti, a lavorare con i compagni, ad approfondire sempre; un esercizio di stile nel rapportarsi con gli altri, coetanei e adulti; è il rispetto delle regole e dei ruoli (lo studente, l’insegnante, il preside, le altre figure); l’agire comunicativo e creativo (partecipare attivamente alle lezioni, ascoltare e dialogare con tutti, proporre, inventare, discutere); è il modo di vivere civilmente e costruttivamente con gli altri. Ma la scuola educa a questo?
Giuseppe Tesorio
22 giugno 2009
Il caso - Al Berchet di Milano per la prima volta i tabelloni accanto a quelli ufficiali
Gli studenti danno i voti ai prof
E il liceo li fa esporre in bacheca
Il preside dice sì all'iniziativa dei ragazzi, docenti divisi
MILANO - Un sospiro. Il dito che segue il tabellone. Il nome, poi le materie. "Conoscenza", cioè preparazione nella propria disciplina: 6. "Spiegazione", ovvero la capacità di trasmettere il sapere: 5. "Disponibilità" nell'accogliere le richieste della classe: 4. Voto complessivo: 5. Bocciato. "Anche tu?", dice un prof al collega. Perché questa volta i voti sono proprio per loro. Vere pagelline con tanto di spiegazione a parte (da ritirare in segreteria) per chi è andato male.
Tabelloni dedicati ai docenti di fianco a quelli degli studenti. Con il benestare del preside. Per la prima volta al liceo classico Berchet di Milano. Operazione trasparenza nella scuola che fu di don Luigi Giussani, Luchino Visconti, Andrea De Carlo. Con le pagelle dei ragazzi pubblicate ieri e, accanto, quelle dei settanta insegnanti. Lo "scrutinio" si è tenuto negli ultimi giorni di lezione, con un questionario anonimo distribuito in ogni classe. "L'idea — spiega Giulio "Gipsy" Crespi, tra gli organizzatori — risale a qualche anno fa, quando compilammo le prime valutazioni dei prof per il giornalino studentesco. Ma quella di oggi è un'iniziativa più seria, senza alcuna velleità goliardica. Insomma, non si tratta di Saturnalia. Basta vedere i voti: quelli negativi sono accompagnati da giudizi dettagliati e pertinenti. In fondo i "bocciati" sono pochi". Sette in tutto, un decimo del totale. Più qualche insufficienza qua è là. La raccomandazione: "Invitiamo i professori a riflettere sui loro risultati ricordando, come ci viene detto sempre, che il voto non è alla persona ma al lavoro svolto". Un appello al fair play, ad accettare di buon grado il giudizio dell'insolita corte. Ma non tutti gli insegnanti dello storico ginnasio l'hanno presa bene. Soprattutto gli "insufficienti".
Tra questi, i prof di matematica — del corso B, C, E — bersaglio dei giovani umanisti del Berchet. Anche qualche docente di latino e greco, però, è inciampato in qualche quattro. Come una prof di ginnastica. "Ma sono pochi — ribadisce a sua volta il preside, Alessandro Gullo, che ha acconsentito all'operazione —: questo lavoro è frutto di un dialogo serrato che si è svolto per tutto l'anno tra docenti e ragazzi. Il clima che si è instaurato è molto positivo, tutti si sono dati da fare per dare il loro meglio". Non la pensa così una prof che, "promossa con debito", in assoluto anonimato commenta: "È come se un bambino di quattro anni giudicasse i genitori. Trovo scandaloso essere esaminati da ragazzini immaturi". Ci sono anche i contenti: "Davvero? Sono stata promossa?", chiede Fabrizia Mancini, docente di latino e greco nel corso E. Un sorriso: "E sì che non sono stata morbida con i miei ragazzi". È come tornare sui banchi dopo tanti anni in cattedra. Sollievo. Anche se il pensiero va ai colleghi "che non ce l'hanno fatta": "Deve essere brutto, dopo trent'anni di duro lavoro e pure malpagato — dice un docente — essere giudicati da quattro ragazzini che non sanno un decimo di quello che sappiamo noi". Altra replica: "Ma così anche noi possiamo migliorare". Favorevoli e contrari, c'è di mezzo un'estate per capire se le pagelle del Berchet faranno scuola, se potranno davvero essere un elemento decisivo per l'istituto, per la sua immagine e per la sua gestione interna, come già succede negli Stati Uniti, dove anche il reclutamento dei prof passa per le preferenze degli studenti. Per il momento ci sono solo le intenzioni dei ragazzi: "Di sicuro andremo avanti".
Annachiara Sacchi
24 giugno 2009
Quelle pagelle ai professori:
l’ennesima umiliazione
Tabelloni con i voti ai professori accanto a quelli con le valutazioni degli alunni. Succede al Berchet, lo storico liceo del centro milanese e il preside sembra soddisfatto dell’iniziativa. Forse sarà sembrato un gesto democratico permettere agli studenti di giudicare pubblicamente i loro insegnanti, forse sarà sembrato liberatorio, innovativo. Premesso che valutare la preparazione dei professori è probabilmente più che giusto, meglio però sarebbe da parte di una apposita commissione che non in modo così brutale e populistico, per mano degli alunni.
Non basta che i professori siano notoriamente sottopagati oltre che, fin troppo spesso, svillaneggiati quando non minacciati o anche aggrediti dai genitori dei loro studenti? Non basta che siano ormai ridotti nell’immaginario comune a impiegati senza più status né autorità? Bisognava anche umiliarli con questa specie di gogna pubblica, un tabellone agli occhi di tutti che — è facile immaginarlo — riporterà soprattutto le vendette degli alunni? Cinque al prof che mi ha dato cinque, quattro a quello che mi ha rimproverato davanti a tutti, secondo una barbara legge del taglione? Oppure otto a quello che non interroga mai di lunedì e nove a quello che lascia copiare durante i compiti in classe, secondo una regola altrettanto incivile? Con questo non si vuole per principio mettere in dubbio l’equità di giudizio degli studenti, ma solo suggerire quanto sia facile e comprensibile la tentazione di punire chi ha punito e di premiare chi ha premiato chiudendo un occhio.
Ma c’è anche dell’altro. Quale accordo, quale armonia ci potrà essere in un corpo insegnanti dilaniato da una simile spiacevolissima votazione pubblica? E dove andranno a finire la fiducia e la solidarietà tra preside e professori così necessarie per il buon funzionamento di un istituto scolastico se il primo permette che i secondi vengano dati in pasto alla platea giudicante degli studenti? Poveri prof, verrebbe da dire, ci mancava anche questa: orecchie d’asino sulla testa e la scritta "ciuco" appiccicata sulla schiena.
Isabella Bossi Fedrigotti
24 giugno 2009 |
REPUBBLICA
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2008-06-24
Medici, associazioni di di consumi danno gli ultimi consigli ai 500mila candidati
Poco caffè e molto equilibrio per combattere i sintomi - anche fisici - dello stress
Sonno, pasta e niente 'smart drugs'
come allenarsi prima della maturità
di CHIARA BRUSA GALLINA
Studio in abbondanza, la giusta quantità di sonno, cibo "q. b.", quanto basta per ricaricare corpo e cervello, nessun aiutino chimico e - perché no? - un pizzico di fortuna. Ecco la ricetta per sostenere un buon esame. La maturità è agli sgoccioli per mezzo milione di studenti italiani e puntuali arrivano i consigli degli esperti per massimizzare la resa. In modo salutare.
Rischio "febbre da maturità". A registrare la tendenza è una ricerca promossa dall'Osservatorio FederSalus, secondo cui le giornate di studio intenso possono portare a comportamenti scorretti, con effetti che a volte si protraggono ben al di là del periodo d'esami. Psicologi, nutrizionisti e dietologi dell'Associazione elencano i problemi più frequenti tra i maturandi: insonnia, mal di schiena e cervicali, sbalzi d'umore e irritabilità, brusche variazioni del peso corporeo. Tutti sintomi di cattive abitudini che caratterizzano la full immersion di queste settimane: troppe ore davanti allo schermo del computer, meno sonno e meno sport (che invece aiuta a rilassarsi e fissare i concetti), un'alimentazione più disordinata. Ben venga il ripasso, ma nel modo giusto, insomma. L'Osservatorio ha stilato un decalogo di consigli per i ragazzi. Tra le regole, almeno mezz'ora al giorno di attività fisica leggera, ma anche pause brevi e frequenti per rigenerarsi.
Performance alterate. Nei giorni che precedono le prove si moltiplicano gli allarmi dei medici che mettono in guardia dagli effetti delle sostanze che dopano la mente. Si tratta di smart drug, molecole utilizzare per curare pazienti affetti da disturbi neurologici o cognitivi che però alcune persone sane usano per aumentare la concentrazione. "Stimolanti come metilfenidato, destroanfetamina e modafinil, normalmente prescritti per la terapia del disturbo da deficit di attenzione e iperattività, dell'autismo e di disturbi del sonno vengono presi in dosi massicce dagli studenti, soprattutto alla vigilia degli esami", afferma Anna Lisa Muntoni dell'Istituto di neuroscienze del Cnr di Cagliari. Anche se in Gran Bretagna si è tornati a discutere sulla validità del loro utilizzo, gli esperti sottolineano i gravi rischi, a cominciare dal pericolo di diventare dipendenti. E non solo: "Disturbano i meccanismi del sonno, vanificando dopo qualche giorno la loro azione e mettendo a repentaglio la memoria", continua l'esperta.
Nessun debito di sonno. Dormire bene è invece la chiave del successo scolastico: la conferma arriva da una ricerca condotta all'università di Pittsburgh e resa nota durante il meeting di giugno delle Associated Professional Sleep Societies. I ricercatori hanno analizzato il sonno di un gruppo di adolescenti, comparandolo con i voti ottenuti negli esami. Il risultato è inequivocabile: chi dorme meglio raggiunge punteggi più alti, soprattutto in matematica. Più che sul numero di ore, l'enfasi è sulla qualità del riposo: tranquillo, senza risvegli. È un buon motivo per limitare la caffeina. "Bere troppo caffè non migliora il rendimento, ma genera uno stato di eccitazione che può sfasare il ciclo sonno-veglia", spiega Emilia Donatiello dell'Istituto di scienze dell'alimentazione del Cnr di Avellino. "Ci si sente in grado di tirare notte sui libri, quando invece si ha bisogno di dormire - continua la ricercatrice - inoltre, cambiare i ritmi del sonno in un periodo già stressante come quello degli esami non aiuta la concentrazione". Il rischio? Accumulare stanchezza e arrivare sfiniti all'orale. Meglio moderare anche altre sostanze eccitanti, come tè e cioccolata, ed evitare energy drink e alcool.
Alimentazione con lode. Il vero carburante della mente, dice la ricercatrice, è "il glucosio, che va assunto sotto forma di pane, pasta, riso, cereali o patate. Sbaglia chi elimina i carboidrati, che assicurano un rifornimento costante di zuccheri nel sangue, a disposizione del cervello". La dieta deve essere varia e completa, con qualche accorgimento. La Coldiretti ha stilato una lista di cibi "in" e "out". Sono ammessi formaggi freschi e yogurt, uova bollite, infusi caldi con il miele, frutta e molta verdura. Sconsigliati, invece, piatti pesanti, alimenti troppo conditi e in scatola, che eccedono in sodio e conservanti. No agli snack veloci per eccellenza, patatine in sacchetto e salatini. E allora durante lo svolgimento delle prove scritte, come ci si ricarica? "Va benissimo un frutto, che fornisce una quantità di zuccheri immediata, oppure uno yogurt o un po' di frutta secca ", consiglia Donatiello. "È importante anche bere tanta acqua: la scarsa idratazione rende difficile concentrarsi".
(24 giugno 2009)
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L'UNITA'
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2009-06-24
Maturità, aprite il vostro diario
di Maristella Iervasi
Meno due, meno uno... ed ecco il grande giorno: quello della Maturità. Circa 500 mila studenti giovedì mattina arriveranno nelle classi delle loro scuole d’Italia per sostenere l’esame che chiude il ciclo scolastico. Prendere il diploma a molti in queste ore sembrerà un sogno. Che ansia, quanta paura! Raccontateci la vostra notte prima degli esami. I vostri diari verranno pubblicati. Vi sentite preparati? Avete escogitato nuovi metodi tecnologici per copiare? Avete trasferito il cd di Latino nell’iPod e trascritto nella cinta dei pantaloni le formule di matematica?
Andiamo con ordine. Giovedì si parte con lo scritto di italiano: su quali autori vi siete preparati? Verga, Dante.... Oppure preferite la traccia di attualità? Magari l’elezione di Barack Obama e i diritti umani o i drammi delle catastrofi naturali come il terremoto in Abruzzo? E ancora: credete invece che ci scappa un tema sugli anniversari che hanno fatto storia come i 20 anni dalla caduta del muro di Berlino, i 60 anni della Carta costituzionale, i 10 anni dalla nascita dell’Euro? Scriveteci. E magari mandateci la brutta copia dei vostri temi di preparazione. È anche un modo per esorcizzare la tensione che vi assale. Ma occhio agli errori! Lo scorso anno ci fu il pasticcio del Mistero sul caso Montale: i versi della poesia "Ripenso al tuo sorriso" dedicati ad un ballerino russo, si dichiarò fossero ispirati dal fascino di una donna.
Dopo lo scritto di italiano, venerdì toccherà alla seconda prova: Latino al liceo classico, matematica allo scientifico, lingua straniera al liceo linguistico (quest’anno si può optare anche per il cinese), elementi architettonici per l’artistico, economia aziendale e tecnologia delle costruzioni per gli istituti tecnici e professionali. Dopo la terza prova scritta pluridisciplinare, indicata dalla commissione esaminatrice, l’ultima sudata: ripassare tutto il programma di studio per la mega-interrogazione orale: si comincerà dalla tesina o da un argomento a piacere. Poi, finalmente, è finita! Non resta che aspettare la pubblicazione dei quadri.
22 giugno 2009
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il SOLE 24 ORE
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2009-06-24
I docenti in commissione esami: tic e consigli su Studenti.it
di Stefano Biolchini
Come in ogni recensione che si rispetti non mancano le stellette, un'analisi dei tratti - tic compresi - l'orientamento politico-ideologico, brevi note biografiche. Eppure non stiamo parlando di autori: qui si tratta di insegnanti, e a recensire il loro docenti sono gli allievi, nel tentativo di fornire ai colleghi alla prova d'esame consigli utili sui commissari. Il passaparola, fra scongiuri, riti scaramantici e paure del caso corre su Internet, all'indirizzo www.studenti.it. Il servizio di "cerca prof" è il sostituto ideale al tam-tam d'antan che ha segnato, fino ad Internet, le ansie di tutti gli studenti per il "brivido da commissione esaminatrice".
"Michele è un buon prof di filosofia, con un leggero difetto di parte, un amore sfegatato per i filosofi cristiani", mette in guardia Nikko da Matera.
E.M. Forster in proposito non avrebbe dubbi sulla descrizione: personaggio piatto, perfetto per la funzione. E chissà cosa ne penseranno i maturandi che gli capiteranno fra le mani. Nikko è stato categorico: "Fatevi piacere Platone, non Aristotele, odiate Epicuro e soprattutto adorate con tutto il vostro essere Sant'Agostino". Più chiaro di così?
Davide è rassicurante e laconico nel descrivere la sua prof di matematica: "E' disponibile e molto paziente. L'unico problema è che è fissata con la dimostrazione di tutti i teoremi". E non è poco. Sempre Davide mette in guardia i colleghi dal prof di Storia dell'Arte: "State certi che una domanda sicura è sulla Zattera della medusa di Gericault. Per il resto è largo con i voti". Attenti quindi a Le Radeau de la Méduse (in foto).
Più nitida la descrizione di un altro professore di questa materia Giuseppe, fornita da Ada: "Chiede collegamenti e comparazioni fra Storia e Storia dell'Arte. E' architetto, veste giusto e se sei bravo pretende". L'allieva qui fornisce anche una valutazione estetica: la lezione deve averla appresa bene, che poi il dato fashion-gergale sia utile a chi legge, è cosa dubbia. Passando alle dolenti note, Luca è lapidario: la sua prof di economia aziendale alla Pellegrino Artusi di Recoaro Terme (recensita con 4/5 per severità, 2/5 per formalità a e puntualità, 1/5 per chiarezza, e 2/5 per disponibilità) "va a giornate dipende dalla luna". Speriamo che nel giorno fatidico non sia storta, o nera, a questo punto!
Maris invece usa l'arma dell'ironia (anche un po' sadica), nel designare la sua professoressa di Italiano: "Siete stati molto più che fortunati...sessè". Un "sessè", che se farà orrore a qualche purista e piacere ai cultori di slang, è ad alta (... e pericolosa) densità semantica per gli studenti... E d'altronde il suo giudizio non lascia spazio a dubbi: severità due stellette, formalità e puntualità una sola stelletta, chiarezza e disponibilità tre su cinque.
Graziella, che insegna Greco e Latino al Canova di Treviso (5/5 per puntualità e 4 stellette per chiarezza) per Nikko è "una delle poche prof che mette l'anima in ciò che fa. Imparare Greco e Latino da lei vuol dire ricordarlo per moltissimo tempo e anche abbastanza bene. Due cose però da ricordare: 1) se non sapete i paradigmi, siete morti; 2) non osate MAI (in maiuscolo, ndr) mancarle di rispetto: ricordate che per lei siete braccia rubate all'agricoltura". Ecco, questo è un giudizio sibillino: Nikko non precisa se la sua prof sia solo un po' eccentrica e severa, o una fine analista dei processi economici...Insomma, la ricerca su Studenti.it può essere utile per l'esame, forse. Quanto alla statistica - per quanto empirica - sul corpo docente italiano e non solo, in bocca al lupo! Studenti e non solo, però!
stefano.biolchini@ilsole24ore.com
24 Giugno 2009
Record di non ammessi agli esami di maturità: quasi il 50% in più rispetto al 2008
Non è ancora ufficiale, ma il nuovo regolamento sulla valutazione introdotto a maggio dal Miur avrebbe prodotto un sensibile innalzamento, vicino al 50%, del numero di non ammessi agli esami di maturità, che prenderanno il via dopodomani in tutta Italia: in base alle comunicazioni che stanno pervenendo a viale Trastevere la percentuale di non ammessi alla maturità sarebbe vicina al 6%, contro il 4% del 2008. Due anni fa, nel 2006/2007, i bocciati furono il 3,9% degli studenti.
Si tratterebbe quindi di quasi 29mila studenti ai quali i consigli di classe non hanno dato l'opportunità di svolgere le tre prove scritte e il colloquio orale. Alla sforbiciata hanno contribuito le nuove regole introdotte: quest'anno, infatti, per accedere al più importante appuntamento del percorso scolastico, i ragazzi hanno dovuto conseguire nello scrutinio finale almeno la media del sei, calcolata comprendendo anche il voto sul comportamento e quello conseguito in educazione fisica. E per chi ha avuto il 5 in condotta niente ammissione all'esame di Stato.
Alla luce di questa proiezione, comunque ancora ufficiosa, il numero di candidati alla maturità si ridurrebbe quindi da 497.890 a circa 470mila.
Il calendario degli esami
Oggi si sono insediate le commissioni di esame. Domani, giovedì 25 è prevista la prova di italiano, il tema. Il 26 la seconda prova, che varia in base alla tipologia di istituto: al liceo classico si sarà la versione di latino, al liceo linguistico debutta il cinese. Il 29 giugno il "quizzone" preparato dalle commissioni (miste: 3 esterni e 3 interni). A Roma, dove il 29 si festeggia la festa dei patroni San Pietro e San Paolo, la prova slitterà al 30.
24 GIUGNO 2009
Al sud la metà dei tagli agli insegnanti
Colpirà il Mezzogiorno quasi la metà dei tagli al corpo docente della scuola. Dei 42.102 posti in meno a livello nazionale previsti dalla Riforma Gelmini, oltre 19mila interessano le regioni del Sud. E' quanto emerge dalle inchieste pubblicate sugli inserti regionali del Sole 24 Ore in edicola. Al primo posto in Italia si piazza la Campania con 6.180 docenti in meno e con oltre il 50% dei tagli concentrati in provincia di Napoli. Sul secondo gradino della poco invidiabile classifica c'è la Sicilia con 5.512 esuberi: per ogni cento insegnanti attuali ce ne saranno almeno sette in meno nella scuola primaria. La Puglia (quarta in Italia con 4mila tagli) per far fronte alla fuoriuscita dal mondo del lavoro dei precari prepara un piano di "salvataggio" con una dote di 22 milioni. Mentre in Calabria si teme che siano ben 900 i plessi che rischiano l'abbandono con disagi per circa 20mila studenti. La Basilicata difende le scuole con meno di 50 allievi che, secondo la riforma, dovrebbero chiudere i battenti.
In base ai dati forniti dalla direzione scolastica della Regione Lombardia la scure colpirà 3.300 insegnanti; il contestuale pensionamento di 3.736 insegnanti dovrebbe, però, garantire l'utilizzo dei 900 soprannumerari e dei precari (oltre 2mila). "Nessuno rimarrà senza posto – afferma Giuseppe Colosio, direttore scolastico regionale – Tuttavia, negare i problemi di bilancio sarebbe irresponsabile". I sindacati mostrano apprensione per il destino dei circa 2mila precari e per possibili nuovi tagli. Corrado Ezio Barachetti, segretario Flc-Cgil, annuncia uno sciopero lombardo in occasione del primo giorno di scuola dell'anno scolastico 2009-2010. Reazioni preoccupate da parte di tutte le sigle si registrano anche nelle altre regioni.
Al quinto posto in Italia c'è il Lazio, dove i tagli maggiori riguardano l'area romana, che si ritroverà con 1.205 cattedre in meno, passate in totale da 42.167 a 40.962 (-3 per cento). Nel panorama nazionale, spiccano le eccezioni di Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige, che, grazie alla loro autonomia, hanno aumentato i posti in organico: 51 gli insegnanti in più in Vallée, 50 nella provincia di Bolzano e 20 in quella di Trento.
Alcune regioni - Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Campania, Basilicata e Sicilia - hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale, contestando al Governo il fatto di essere intervenuto in una materia di competenza regionale non avendo previsto come vincolante il parere della Conferenza Stato Regioni. L'esito si saprà tra meno di due mesi, intanto l'azione delle amministrazioni è mirata a colpire le sacche di inefficienza nella formazione delle classi e nella distribuzione territoriale degli istituti; pur cercando di evitare il sacrificio delle sedi disagiate o dei percorsi di specializzazione, che spesso costituiscono nicchie di successo nel collocamento all'interno dei sistemi produttivi territoriali.
Lombardia
La Corte dei conti bacchetta la Pa sulle consulenze
Stretta della Corte dei conti della Lombardia su incarichi esterni e consulenze nella Pa. La magistratura contabile ha chiarito in una delibera che la scelta dei professionisti deve rispettare "procedure selettive di tipo concorsuale". Poche le deroghe a questo principio: gara andata deserta; eccezionalità delle competenze dell'incaricato; scadenze ravvicinate da rispettare. In tutti gli altri casi gli affidamenti dovranno avvenire dopo aver effettuato una comparazione tra più offerte. Sotto la lente sono già finiti un centinaio di piccoli e medi comuni, che non hanno messo in evidenza nel regolamento i criteri selettivi applicati. Intanto dai dati pubblicati dal ministero della Pa emerge che la trasparenza da parte degli enti pubblici su questo tema è aumentato, ma che non sono calati i livelli medi di spesa.
Roma
Latina si salva dal crollo dell'export
Dopo la frenata dell'export registrata dal Lazio nel primo trimestre (-13,4% secondo i dati Istat) il calo atteso per la capitale nel 2009 dovrebbe attestarsi al 10% (-22% nel primo trimestre). Solo Latina vedrebbe confermata la crescita (+5,4%) già registrata nel primo trimestre. Mentre Frosinone potrebbe arrivare a un pareggio. Per Rieti e Viterbo le stime parlano di crollo che nel 2009 potrebbe oscillare tra il 30-50%. "La capitale - commenta Micaela Pallini, dell'Unione industriali Roma - sconta soprattutto la frenata del chimico-farmaceutico. I colossi stanno disinvestendo, difficile pensare a una ripresa. Si tratta di un fenomeno strutturale". A Latina è comunque questo settore a fare da volano della crescita. L'export reatino risente delle difficoltà del comparto delle pompe dosatrici e della delocalizzazione delle aziende di semiconduttori. Nella Tuscia, invece, a soffrire è il polo della ceramica e l'agroalimentare.
NordOvest
Bandi regionali a sostegno del turismo ligure
Settanta milioni a sostegno del turismo della Liguria, per un impatto economico sul territorio stimato in 1,6 miliardi di euro. Eppure il turismo ligure di matrice alberghiera deve fare i conti con una stagnazione delle presenze, che dal 2005 sono stabili a 14 milioni.
Per rivitalizzare il comparto, che negli ultimi anni ha fatto passi avanti dal punto di vista della destagionalizzazione e che attira sempre più stranieri (il 28% del totale), la Regione Liguria darà il via martedì 30 giugno a tre bandi da 23 milioni, gestiti da Filse, la finanziaria regionale, e finalizzati alla riqualificazione dell'offerta di tutte le Pmi del turismo, dai tradizionali alberghi ai villaggi turistici, dagli affittacamere fino ai camping.
NordEst
La crisi fa aumentare i fallimenti
Il trend dei fallimenti e delle liquidazioni a Nord Est ha subìto nei mesi scorsi una accelerazione a due cifre. Secondo i dati Cerved relativi ai primi tre mesi del 2009 e i dati Unioncamere sull'andamento del 2008, in Veneto l'aumento annuale delle procedure fallimentari (marzo 2009-marzo 2008) è stato del 30,4%, peggio è andata in Friuli-Venezia Giulia, dove la è stato raggiunto il 47,1 per cento. A livello nazionale, proprio il Friuli-V.G. è la regione italiana che ha sofferto maggiormente la crisi dopo l'Umbria, con 17,8 imprese fallite su 10mila registrate (il Veneto è a quota 14,32). In controtendenza, invece, il Trentino-Alto Adige che registra un -19 per cento.
CentroNord
Il piano casa dell'Emilia Romagna punta sull'ambiente
Aumenti delle volumetrie fino al 50% per chi delocalizza edifici "incongrui" e, in generale, "premi" a chi adotta misure di miglioramento energetico o antisismico degli edifici. Si tratta di misure straordinarie, valide per 18 mesi per i soli edifici a uso abitativo, quelle che stanno per essere approvate dalla Regione Emilia-Romagna dopo il disco verde giunto ieri dalla commissione Ambiente, territorio e mobilità. L'obiettivo è quello di approvare definitivamente in assemblea legislativa il testo il 30 giugno, prima che scada il termine (1° luglio) individuato dalla stessa intesa per l'emanazione delle leggi regionali. Condizioni indispensabili sono l'efficienza energetica, con interventi che devono rispondere alle specifiche disposizioni regionali già esistenti e l'adeguamento sismico.
Sud
Accordo Eni-Basilicata : 67 milioni per le compensazioni
Via libera ai programmi regionali per lo sviluppo sostenibile e la gestione del sistema di monitoraggio ambientale sull'attività petrolifera in Val d'Agri. Oltre 67 milioni arriveranno nei prossimi 15 anni in Basilicata, i primi 5,16 già da quest'anno: rimosse le ultime due clausole sospensive, possono trovare completa attuazione tutti gli accordi Regione-Eni nell'ambito del protocollo d'intenti del 18 novembre 1998 che aveva un impegno finanziario di circa 165 milioni per interventi di compensazione ambientale per le attività connesse allo sviluppo del giacimento. Lo sblocco è venuto con l'addendum siglato dal governatore Vito De Filippo e dal responsabile Distretto Sud della divisione Esploration & Production dell'Eni, Pietro Guarnieri.
24 Giugno 2009
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